Spirulina e difese immunitarie
Fà che il cibo sia la tua medicina
NB. Quest'articolo è contenuto nell'edizione di Febbraio 2023 della rivista mensile di Medicina, Salute, Alimentazione, Benessere, Turismo e Cultura “ND – Natura docet: la Natura insegna”
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Come più volte è stato sottolineato, anche in questa rivista, l’eredità positiva del periodo pandemico che ha sconvolto per oltre due anni l’intero mondo, è quella di avere riportato giusta attenzione all’igiene, in senso generale, e alla necessità di tenere alta la guardia verso microrganismi potenzialmente patogeni, i “nemici invisibili” presenti nell’aria, negli ambienti dove si vive o si lavora, e nei cibi, superando definitivamente l’inadeguato senso di sicurezza che l’era antibiotica aveva generato.
Gli stili di vita, le stesse abitudini alimentari, possono produrre effetti virtuosi importanti in tal senso, seguendo semplicemente gli insegnamenti della Natura.
Molto ci viene dalle nostre tradizioni, è vero, ma altro deve essere ancora acquisito e messo in pratica, superando pigrizia mentale ed abitudine, soprattutto parlando di alimenti che sembrano “nuovi”, ma dalla storia antichissima.
Spirulina: da cibo degli Dèi delle civiltà precolombiane a "Superfood del XXI Secolo" e valido sostegno all'immunità
Le “microalghe”, termine improprio, visto che si tratta di Cianobatteri, ma che identifica immediatamente l’ambiente d’origine di questi microrganismi (l’acqua) e in particolare la spirulina (genere Arthrospira), da millenni impiegata quale alimento da popolazioni precolombiane nel continente americano ed in Africa, stanno giustamente destando crescente interesse medico-scientifico per le straordinarie proprietà a sostegno della salute umana nei più svariati ambiti di strategia complementare, dalla Diabetologia all’Ematologia, dalla Medicina sportiva alla Gerontologia.
Scopo di questo breve articolo, è mettere in luce un aspetto che, anche a seguito della recente pandemia, risulta di particolare interesse: quello immunologico.
La spirulina, svariate volte più ricca di qualsiasi carne in proteine nobili, con tutti gli amminoacidi, compresi quelli “essenziali” per l’uomo (al punto da essere stata definita dall’OMS “Miglior cibo del XXI secolo”), gode infatti di vasta letteratura internazionale a supporto di una riconosciuta azione di stimolo linfocitario, fondamentale supporto delle difese immunitarie.
Una ricerca di A. Finamore et Al. pubblicata nel gennaio 2017 su una importante rivista scientifica internazionale, reperibile su PubMed al seguente link: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28182098/ (“Antioxidant, Immunomodulating, and Microbial-Modulating Activities of the Sustainable and Ecofriendly Spirulina” – “Attività antiossidanti, immunomodulanti e di modulazione microbica di una spirulina sostenibile ed ecologica”) può rappresentare una importante base di approfondimento per esperti sull’argomento.
Dato però il carattere divulgativo di questa rivista, basti sottolineare, per entrare nell’argomento, che l’assunzione sistematica di spirulina nella alimentazione quotidiana, per la presenza di composti funzionali, quali fenoli, ficocianine e polisaccaridi, con effetti antiossidanti, antinfiammatori e immunostimolanti, appare in grado di agire in modo efficace e costante sulla cosiddetta “immunità innata”, favorendo produzione e attività dei linfociti.
In particolare delle cosiddette cellule “natural killer” del sistema immunitario, la cui principale funzione è quella di difendere l’organismo da attacchi virali e anche di mediare la “sorveglianza” immunitaria verso i tumori.
Vuoti immunitari transitori e linfociti: il fenomeno "Open Window"
Situazioni di reale “immunosoppressione” sono caratteristica di particolari trattamenti farmacologici o epifenomeno di talune patologie e dello stesso invecchiamento fisiologico.
Esiste peraltro una situazione di deficit immunitario anche in soggetti perfettamente sani: stamo parlando dell’Open window, termine inglese che significa letteralmente “finestra aperta” (alle infezioni), indicando una situazione, tutt’altro che infrequente, di temporaneo calo delle difese immunitarie in seguito a stress di qualunque genere, come può accadere dopo intensa attività fisica, fenomeno frequentemente osservabile in atleti che possono diventare maggiormente suscettibili a contagio al termine di gare particolarmente impegnative (tappe ciclistiche, partite di calcio ravvicinate ecc).
Problema certamente transitorio ma tale da non garantire, in determinate situazioni, una adeguata risposta immunitaria verso agenti patogeni “in agguato”.
I linfociti, infatti, si riducono notevolmente, in concentrazione e attività, dopo sforzi intensi, per un periodo di tempo variabile da poche ore a qualche giorno, periodo durante il quale il soggetto risulta maggiormente esposto ad infezioni. In particolare, nel caso di atleti, la fase di riduzione delle difese immunitarie, tipica del post-esercizio, coincide con un momento in cui la possibilità di contatto con patogeni è particolarmente elevata: abbraccio coi tifosi, trasferimento in bus, permanenza negli spogliatoi insieme ad altri, vapore acqueo delle docce, aria condizionata presente negli ambienti, camere d’albergo non adeguatamente disinfettate, rappresentano veicoli ottimali attraverso cui agenti infettivi possono aggredire.
La soluzione è duplice: ambientale (disinfezione sistematica degli ambienti a rischio) e soprattutto soggettiva, attraverso il potenziamento delle difese immunitarie che sostanze naturali quali la spirulina, regolarmente consumata, può garantire: A.Na.M. (Associazione Nazionale Massoterapisti, Idroterapisti e Operatori sportivi) sta elaborando una ricerca osservazionale in tal senso, a conferma di risultati preliminari assolutamente incoraggianti, relativi alla bassa frequenza di contagi in periodo influenzale da parte di atleti che consumano regolarmente spirulina nella alimentazione quotidiana.
Alimentazioni e difese immunitarie
In ossequio al noto dogma ippocratico che compare nell’occhiello di questo articolo, anche per difenderci da infezioni sostenute da microrganismi patogeni, di qualunque origine (aerotrasmesse, da contagio diretto, alimentari ecc.) dobbiamo abituarci a consumare ogni giorno alimenti vegetali proimmunitari:
Liliacee come aglio e cipolla, Crucifere come cavoli e broccoli, piante aromatiche quali salvia, rosmarino, timo, origano, prezzemolo, alcune solanacee, come il peperoncino, verdura fresca, agrumi e frutta in genere e, soprattutto, non essendo ancora patrimonio culturale diffuso, “microalghe”, quale la spirulina, di cui è ormai riconosciuta, come descritto, una importante azione di stimolo linfocitario, fondamentale supporto delle difese immunitarie.
La spirulina può essere aggiunta a crudo su primi piatti o misti di verdura, cereali, legumi, oppure utilizzata in formulazioni in capsule o compresse, sempre ad un dosaggio giornaliero di almeno 6-10 grammi (o anche più in determinate situazioni: vegani, sportivi, convalescenti).
Essa contiene, infatti, Magnesio e Ferro, importante sostegno alle cellule immunitarie, e Ficocianina (la sostanza che conferisce il tipico colore azzurro-verde della spirulina), in grado di incrementare la produzione di anticorpi.
Molto importante è che il consumo di spirulina si accompagni a regolare assunzione di Vitamina C: in tal senso segnaliamo la presenza in commercio di integratori specifici che associano spirulina a questa vitamina.
Assolutamente da sfatare una possibile controindicazione all’uso di spirulina in soggetti ipertiroidei per presenza di iodio: a differenza delle “vere” alghe marine, raccolte o coltivate in acque che contengono questo elemento, ricordiamo che la spirulina viene coltivata solo ed esclusivamente in acque dolci, in vasche o, meglio, in “fotobioreattori”, sistemi di produzione chiusi che garantiscono anche la protezione da possibili contaminazioni esterne: unica raccomandazione è infatti quella di fare uso esclusivamente di spirulina coltivata in acque incontaminate, ad evitare che la “microalga” possa avere incorporato metalli pesanti e/o sostanze chimiche tossiche, e controllata in ogni fase del ciclo produttivo.
Queste considerazioni, oltre alla straordinaria ricchezza in proteine ed oligoelementi di questo straordinario “superalimento”, gettano non solo nuova luce sul significato del suo inserimento nella dieta di ogni giorno, ma stimolano anche la conseguente necessità di incrementare la coltivazione controllata di spirulina, per gli indiscutibili vantaggi ecologici, in termini di “impronta idrica”, rispetto ad altre fonti proteiche.
A cura di
Angelo Maria di Fede,
Specialista in Allergologia ed Immunologia clinica,
Specialista in Geriatria e Gerontologia,
Specialista in Medicina preventiva, Comitato scientifico di ND, Natura docet: la Natura insegna.
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